Visualizzazioni totali

sabato 23 aprile 2011

ASSIGNMENT 6


L’argomento introdotto in questo Assignement, riguardante attendibilità e qualità delle informazioni che circolano online, mi ha fatto tornare in mente il periodo liceale e in particolare la “fase tesina”, che per me si risolse in un confuso cerca-copia-incolla materiale pescato in qua e là,senza porsi troppe domande, presa dalla furia delle scadenze che incombevano. Chissà le castronerie che ci sono finite..
La domanda in effetti mi sorge spesso, pensando ad esempio a Wikipedia, una sorta di “enciclopedia” e forse la più conosciuta da tutti – io stessa la consulto spessissimo e generalmente mi “fido”- ma scritta da chi? Da chiunque. Non c’è un “comitato” preposto al controllo del materiale, se domani mi alzo e voglio scrivere qualcosa sulla lingua gaelica- nemmeno da dire, sono ignorantissima in materia- lo posso fare? A rischio e pericolo degli altri, sì.
Ora, finchè si parla di siti del genere, diciamo che il dubbio è lecito, è risaputo che sia così e certe voci sono proprio indicate come “abbozzi”. Però non mi ero mai posta il problema che fortunatamente ha sollevato il Prof. in questa occasione, l’affidabilità delle pubblicazioni scientifiche. Un problema che ammetto mi ha un po’ turbato, se penso a quanto lavoro di pura “editorìa” ci sia dietro , o a quanto sconosciuto per noi possa essere il processo del peer-reviewing – leggo un articolo magari di mezza pagina e dietro ci possono essere state revisioni su revisioni, il lavoro di mesi o anni? Mi sembra tutto così complesso, innaturale e macchinoso..
Per fortuna esistono siti di affidabilità indiscussa: parliamo un po’ di PubMed.
Premetto che lavorare con me sia abbastanza facile, sono una “tabula rasa” in fatto di computer internet ecc quindi tutto mi sorprende..ma scoprire PubMed è stato proprio forte, forse perché mi sembra di addentrarmi più in quelli che sono i miei interessi e che spero diventino parte del mio lavoro e della mia vita, però mi sono davvero entusiasmata ad effettuare certe ricerche!
Mi pare inutile spiegare che cos’è PubMed visto che è già stato fatto ampiamente anche dai miei colleghi..però vorrei consigliare davvero a tutti di dargli un’occhiata, non solo agli aspiranti medici -sono proprio curiosa di sapere se i dottori che conosco lo utilizzano!- ma veramente a tutti.
La prima ricerca che ho effettuato: sull'emicrania, di cui soffro da un po' di tempo..finalmente sono riuscita a saperne di più, è bastato digitare "migraine" seguito dal nome del farmaco che utilizzo per curare gli attacchi, e porre un paio di "Limits" come che le pubblicazioni fossero dell'ultimo anno..eccomi apparire 6 risultati! Per essere la prima volta, la ricerca è stata efficace..sono davvero soddisfatta, soprattutto appurare che una medicina che ho scoperto quasi per caso è "fidata" e scientificamente accertata come "risolutiva", in tutto il mondo.. per adesso utilizzerò questo strumento per farmi una cultura su quello che voglio e non solo su quello che dovrò sapere, questo rende tutto anche più divertente !


giovedì 14 aprile 2011

Trovare il proprio Tao

“In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma “non sono due” . Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno. “ Tiziano Terzani

Scrivo di getto, di ritorno da una delle conferenze più stimolanti cui abbia assistito, e di cui vorrei rendere partecipe chiunque desidererà proseguire in questa lettura.. mi ha infuso grande speranza e tanti spunti di riflessione, spero di riuscire seppur in minima parte a trasmetterveli.
L’incontro si intitolava “La visione olistica dell'uomo nella Medicina Tradizionale Cinese” , argomento in cui ero totalmente ignorante ma forse per questo più predisposta alla novità, e ha visto come relatore il Dottor Franco Cracolici - direttore della Scuola di Agopuntura Tradizionale di Firenze nonché vicepresidente della Società Italiana Agopuntura.
Quello che più mi ha affascinata, oltre alla passione con cui lo psiconeuroendocrinoimmunologo (incredibile ma vero!) ci esponeva l’argomento, è stata la visione, caratteristica della cultura cinese , olistica (“la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente”) della medicina, dell’uomo e della vita intera; in una fase della mia ancora giovane carriera universitaria in cui inizia ad aleggiare la preoccupazione che la mia (speriamo!) professione di medico possa diventare un qualcosa di rigidamente specialistico e settoriale, a prezzo della perdita della “visione d’insieme” e di quell’aspetto “filosofico” del tutto che, da classicista quale sono stata, davvero mi manca.

Per entrare nel vivo della questione, “la psiche interagisce con il nostro corpo” e viceversa, “ogni patologia si porta dietro un riflesso psicologico”.
Così, dall’osservazione della lingua gli agopunturisti possono effettuare diagnosi- una lingua con fenditura centrale marcata è probabilmente legata ad una patologia dello stomaco- patologia e inclinazioni caratteriali vanno di pari passo- persone affette da mega colon tortuoso sono solitamente “tortuose”, controverse..se il tutto può sembrare paradossale- colpa anche della mia scarsa capacità di esprimermi- è interessante sapere che nell’ospedale di Pitigliano (Grosseto) gli agopunturisti collaborano con i medici “convenzionali”, espressione di quella tanto nominata e forse poco attuata “alleanza terapeutica”.

Uno dei concetti principali della medicina cinese è il Tao, letteralmente Via o Sentiero ; il carattere cinese rappresenta nella radice destra il pensiero e in quella sinistra un piede che lascia un’impronta: il Tao è quindi la traccia lasciata nel mondo visibile dal pensiero che lo sostiene.
L’importanza di trovare la nostra strada: percorsa attraverso il corpo ma stabilita dalla consapevolezza.

“Per descrivere il Tao, si può usare la seguente analogia: immagina una persona che cammina su una strada, portando sulle spalle un fusto di bambù. Alle due estremità del bambù, sono appesi due secchi. I due secchi rappresentano lo yin e lo yang. Il bambù rappresenta il Tai Chi, l'entità che separa lo yin dallo yang. La strada è il Tao.”

Lo Yin e lo Yang, il simbolo degli opposti e complementari che si uniscono e si trasformano l’uno nell’altro in un ciclo continuo che è quello che caratterizza le stagioni, così come la vita intera.
L’uomo è anima e corpo e le due entità non possono essere scisse, così come non si può pensare alla luce senza sapere che cos’è il buio, conoscere il caldo senza saperlo distinguere dal freddo, provare gioia se non si è mai provato dolore.
Forse questo sarà solo un promemoria per me, adesso mi sento più consapevole e vorrei che la mia “via”, come la via che tutti noi ci accingiamo a percorrere fosse lastricata non solo da nozioni ma anche da sensibilità, compassione nel senso di “patire con”, e soprattutto dalla consapevolezza che niente origina dal niente, che i nostri stati d’animo si riflettono sul nostro organismo e che quindi l’approccio umano non può essere tralasciato, “gli organi sono depositari di un cervello”. 

<Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.>  (Jorge Luis Borges)


venerdì 1 aprile 2011

ASSIGNMENT 4

L'idea di base mi piace, sono una sostenitrice della pagina "Segnalibri" gentilmente concessa da Mozilla Firefox - troppo più pratico e immediato aprire direttamente i link che mi servono senza doverne scrivere ogni volta gli indirizzi ...
Siti web come Delicious , definito di "social bookmarking",  permettono di CONDIVIDERE le nostre pagine preferite, e quindi consentono -secondo me il vantaggio più grande- di potervi accedere da qualunque computer ci capiti sotto mano.
Però, andando ai fatti...non sono convinta del mio risultato ! Sarà che oggi sono in giornata anti-tecnologie, fatto sta che non riuscivo nemmeno a iscrivermi - in teoria il passo più semplice! -, nel punto in cui il professore ha il suo Nickname io ho una serie indefinita di numeri e lettere e non riesco a cambiarla ... ma il succo della questione spero ci sia!
Intanto posto il link, cliccate qui :  My bookmarks 
Spero di avere tempo e buona volontà per tornarci su !